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Volume 8 (2002) No. 1

Jeffrey Kurtzman and Linda Maria Koldau

Trombe, Trombe d'argento, Trombe squarciate, Tromboni, and Pifferi in Venetian Processions and Ceremonies of the Sixteenth and Seventeenth Centuries

Document 51: Description of ceremonies honoring Agustin Querini, May 18, 1533. From Marino Sanuto, I Diarii, 58, cols. 182–83.

In questa matina, in chiesia di S. Stefano, la qual fo conzada excellentissimamente con bellissime tapezarie et uno pulpito in mezo, con l'altar in chiesia grando, sul qual era da 240 candeloti et il San Marco d'arzento di la chiexia di San Marco, et li candelieri grandi d'arzento con torzi suso. Era preparato ivi la sedia dil signor di la Compagnia, qual era sier Agustin Querini qu. sier Zuane de Stampalìa, vestito di sotto damaschin cremexin, di zendado di sora et un manto di raso cremexin aperto su la spala destra, con campanoni d'oro, et una cadena d'oro grossissima al collo fata, qual è di uno ciprioto, di valuta di ducati 1000; li altri compagni numero 18, tutti questi zoè 18 vestiti damaschin cremexin a comedo et becheto di veludo negro. Il signor havea in testa una bareta di veludo negro a la spagnola, bassa con uno bel zoiello sopra, li altri barete di lana. Era atorno la chiesia in festoni con le arme di compagni valorosi, il nome di quali sarà scritti qui sotto. Et mancava de tutti 21 che sono, do, sier Nicolò Gabriel di sier Marco, amalato, et sier Hironimo Morexini di sier Pandolfo, è andà a Londra. Hor ditti compagni, hessendo li questa note a le barche de tuti stato rotto li dolfini da qualche soi nemici et emuli, pur in barche, a un per per [sic] barca andorono a levar il signor loro a S. Maria Formoxa, dove disnerano, et poi venirano a Conseio. Et levato el signor, veneno a smontar a S. Vidal, dove fo trato 30 colpi de artellarie et rochete, et cussi fu fato a l'intrar in chiesia, venendo con trombe squarzade et altri instrumenti assai in chiesia, la qual era tanto piena che non si poteva star. Et andati al locho lorò fo principià la messa per prè Francesco Rizo, loro capelan, dita con soni, canti, musica excellentissima et l'organo, fece il todesco, di tanti registri, venduto al Livrieri per ducati 120, per mandarlo a Costantinopoli, et ha tolto uno todesco che sona et va a Costantinopoli con ducati 10 al mexe, voleno venderlo al Signor turco. Hor a la messa ditto capelan fece una oration vulgar in laude di la Compagnia, et tutti andono a zurar li loro capitoli sopra il messal, poi tutti andono a basar il signor et darli ubedientia. Et compita la messa, che fo molto solenne, et za più anni non è stà fata una simile nel mondo, andono per tera con le trombe et soni et servitori con bastoni in man avanti a S. Marco, et deno una volta a do a do et il signor manti. Poi andono a disnar dal signor, et veneno a Conseio tutti, però che di loro tre non hanno la età et non vieneno a Conseio. Et poi la sera dieno far uno festin a la Zueca in chà Vendramin, caxa di uno de loro compagni, et se farà in corte al fresco soto el portego; et è stà invidate da 60 done. Dieno li compagni vestir damaschin zorni 15, poi di tabì negro altri zorni 15; la calza è la destra di scarlato, la zanca de fuora . . . . meza, et dentro meza di . . . . Hanno uno nonzolo che è Leazar Pianella che strida a Conseio, el qual l'hanno vestito di zipon di raso cremexin, vesta paonaza a comedo et calze nuove et li danno ducati uno per uno. Dieno far una festa per Canal grando sopra burchi, hozi zorni 15, et cenar dove delibererano, ma anderano a balar per la tera sul burchio, et si farà do regate per Canal grando quel zorno. Et è da saper, che ditti compagni, hessendo zà andati a cha Querini, dove loro et sonadori tutti disnorono, vene uno grandissimo scasso di pioza, che duroe fin vesporo et cazè assà aqua che impite la piaza. . . .

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