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Volume 8 (2002) No. 1

Jeffrey Kurtzman and Linda Maria Koldau

Trombe, Trombe d'argento, Trombe squarciate, Tromboni, and Pifferi in Venetian Processions and Ceremonies of the Sixteenth and Seventeenth Centuries

Document 63: Celebration of victory over Turks at Lepanto. From Francesco Sansovino, Venetia, città nobilissima et singolare, descritta in XIIII. Libri . . . nella quale si contengono tutte le guerre passate, con l'attioni illustri di molti senatori, le vite de i principi, & gli scrittori Veneti del tempo loro, le chiese, fabriche, edifici, & palazzi publichi, & privati, le leggi, gli ordini, & gli usi antichi, & moderni, con altre cose appresso notabili, & degne di memoria; con aggiunta di tutte le cose notabili della stessa città, fatte, & occorse dall'Anno 1580, fino al presente 1663 da D. Giustiniano Martinioni . . . In Venetia, appresso Steffano Curti, MDCLXIII. (reprint ed., Venice: Filippi Editore, 1968), 415–16.

Belle & honorate parimente furono, le dimostrationi singolari di allegrezza, che si fecero l'anno 1571. per la Vittoria che si hebbe del Turco. Et lasciando l'altre cose à dietro, che si videro in questa materia, due furono gli apparecchi principali: glorificandosi tuttavia in cosi fatte feste & trionfi, la sua divina bontà. Il primo fu de i Tedeschi, i quali rallegrandosi con la Signoria della Vittoria, hebbero licenza di poter festeggiare, fatte che fossero prima le solennità spirituali.

Essi adunque per tre sere continue acconciarono il Fontico di razzi, & accomodarono di dentro, & di fuori per diversi gradi, lumiece, [sic] dal primo corridore fino alla sommità del tetto, che rendevano dalla lunga una veduta quasi di un cielo stellato. Da prima sera fino alle 5. hore di notte1, si udì continuo suono di tamburi, di pifferi, & di trombe squarciate, & sopra i pergoli del Fontico, si fecero diversi & rari concerti di musica, con spessi tiri d'artigliarie, di modo, che il luogo rassembrava la casa, & il palazzo della giocondità & dell'allegrezza insieme. Questo fatto incitò il popolo à far il medesimo per la Città. Ma l'apparato de i drappieri fatto in Rialto, fu delle cose singolari & belle che si possino giamai vedere. Il portico della drapperia dal ponte fino all ruga de i gioiellieri, è di tramito più di 100. passa: & le botteghe vi seguitano l'una dopò l'altra. Distesero adunque dall'un capo all'altro, un cielo di panni turchini tutto stellato d'oro, & vi appicarono di sotto molti lanternoni, ò fanali dorati. Le botteghe, le mura del sopportico, le banche, & le colonne de volti, furono tutti coperti con ricchissime tapezzarie. Da ogni volto pendeva un festone. Et attorno a tutte le fabriche nuove della piazza di Rialto, cominciandosi dal ponte fino alla ruga predetta, furono tirati panni finissimi di scarlato: & vi si attaccarono di sopra con uguali distantie, bellissimi quadri di pitture, di imprese, di ritratti, & d'altre diverse historie. S'adornò poi partitamente ogni bottega d'armi, di spoglie, di trofei de nemici presi nella giornata navale, & di quadri maravigliosi di Gian Bellino, di Giorgione da Castel Franco, di Raffaello da Urbino, di Bastiano dal Piombo, di Michelagnolo, di Titiano, del Pordonone, & d'altri eccellenti Pittori. Et s'adornò parimente il luogo chiamato Paragone, di lunghezza poco meno de portichi sopradetti. Et tutte le botteghe del ponte con l'altre intorno alla piazza. Fecero à pie del ponte uno eminente portone, & dall'altro capo de gli Orefici ne fu posto un'altro, su quali erano l'armi de i Collegati, cioè del Papa, del Rè Filippo, & di San Marco alla sinistra. Si spiegarono à tutti i volti, & balconi, bandiere in numero grande, & nel mezzo della Piazza alquanti stendardi di San Marco.

La prima mattina si cantò la Messa solenne sopra un palco dinanzi alla Chiesa di San Iacomo con musiche maravigliose. Dopò terza si fece la processione col Crocifisso inanzi, precedendo piffari, trombe squarciate, & tamburi, con un lungo ordine di Sacerdoti, di cantori, & di mercatanti. Dopò maneiare [recte, mangiare] si dissero i Vespri con le musiche medesime, & cominciatisi tardi si finirono alle due hore di notte.2 Il restante del tempo si consumò in harmonie con variati concerti. Era bellissimo vedere in tempo di giorno così raro spettacolo, & apparato, con tanta frequenza di popolo, & di melodie. Ma senza comparatione era molto più bello la notte per la gran quantità di lumi che splendevano su la piazza, sul ponte, su le finestre, & su le cornici, & de i Fanò accesi sotto i portichi, & delle torce sopra i panchi delle botteghe, & i Candelieri d'argento con cere. Comparivano poi donne di diverse conditioni; personaggi importanti, mascarate con stromenti musici, & sollazzieri con lumi: le quali tutte cose accompagnate insieme, facevano una apparenza del tutto impossible à dirsi. Conciosia che lo strepito dell'artiglierie, il suono de tamburi, & delle trombe, tante arme, tante spoglie, con tanti trofei, con tante bandiere, & stendardi, & con tanti abbigliamenti, & inviluppi di cose tutte rare, tutte belle, & tutte nobili & honorate, & la moltitudine delle persone che andavano in dietro & inanzi, rappresentava altrui nella mente, quei trionfi che si leggono di Scipione Africano, & d'altri simili Capitani & Imperatori condotti da loro in Campidoglio. Percioche chi vi si trovò rimase confuso per lo stupore in tanta letitia: & non era alcuno d'animo cosi rozzo ò tristo, che al comparire in questo luogo, non s'allegrasse oltre modo. Ma quello che avenne di notabile in questo moto, fu, che in una festa tanto lunga, cosi continova, & alla quale concorse tutto il popolo della Città, ch'è pur numeroso, non seguisse pure un minimo travaglio ò disturbo, & il Cielo fu propitio, & con benigni aspetti, a questa operatione, conciosia che fu sempre buon tempo, & aere sereno, & vi regno di continuo Tranquillità, Cortesia, Pace, Concordia, & Amore. Di maniera che i Gioiellieri, i Toscani, & i Merciari (& questi furono i terzi) emulando la gloria & la felicità della predetta dimostratione di letitia, fecero anco essi la loro. Et indi à pochi giorni apparecchiarono in Rialto Nuovo. Conciosia che coprirono le fabriche intorno di quadroni compartiti con fregi di velluti, di rasi, & di broccati d'oro. Le botteghe all'intorno, & di dietro al Paragone furono tutte ornate di razzi, di tapeti, di quadri dipinti, di Scolture, & d'altre cose di rara bellezza. Nel mezzo sopra al pozzo fecero una piramide, la quale volgendosi attorno, mostrava diversi lavori & compartimenti fatti di lumi. Si cantò la Messa solenne secondo l'altre, & le musiche vi furono senza intermissione, tutte rare & elette; con gran frequenza di gente. Ma perche l'apparecchio de drappieri fu il primo, parve che eccedesse questo altro, ancora che presso à molti restasse in dubbio qual di loro fosse più degno di lode & di honore.

References

1. This would be approximately 10:30 p.m. in modern time. Venetian time in the 16th century was calculated on a 24-hour clock from sunset.  On October 7, noon would have been approximately 18:00 hours and sunset at about 5:30 p.m. Thus "5. hore di notte" would be approximately five hours after sunset. See Michael Talbot, "Ore Italiane: The Reckoning of the Time of Day in Pre-Napoleonic Italy," Italian Studies, 40 (1985): 51–62, especially the conversion table on p. 60 and Appendix II, where adjustments for the pre-1582 Julian calendar are described..

2. Approximately 7:30 p.m.

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