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Volume 9 (2003) No. 1

Sara Mamone

Most Serene Brothers-Princes-Impresarios: Theater in Florence under the Management and Protection of Mattias, Giovan Carlo, and Leopoldo de’ Medici

Document 4
Letter from Abbate Grimani, 31 October 1649 (I-Fas Mediceo del Principato, 5446, ff. 118r–v)

Serenissimo principe Signor Padrone Colendissimo

Le continue gratie, che ho ricevute dalla singolare benignità di Vostra Altezza Serenissima, mi hanno posto in tanta confidenza che non posso tralasciare occasione alcuna di farvi ricorso, come mi accade ora in negozio di grandissima premura. M’ impegnai li mesi passati di dover far recitare un’ opera in qusto carnovale, sul fondamento delle promesse fattemi dalla Signora Anna Maria Sardelli di volersi impiegare in una parte; et avendo perciò disposto con molte spese tutte le cose, pensavo di aver qui questa settimana la detta Signora, mandata a levare per mezzo a posta, e di poter dar principio alla suddetta opra, attesa da tutta questa nobiltà con istraordinario desiderio, in riguardo della scarsezza di altri trattenimenti. Ma, inaspettatamente, mi vien replicato da quel medesimo messo che il Signor Marchese Guicciardini, che ne tiene la protettione, gli abbia detto che detta Signora non possa più attendere a questa promessa, per aver stabilito di monacarsi. La qual nova, sì come mi è improvvisa, così mi fa restare in molto sconvolgimento di quanto ho fatto sinora in porre all’ordine detta opra, e perciò ho fatto motivar al suddetto Marchese Guicciardini che riceverò per sommo favore la conduchi lui a Venezia, dove in casa mia sarà trattato da Cavaliere, come merita, e la etta Signora godrà ogni maggior libertà e sarà trattata come se fusse in monastero medesimo, potendo differire due mesi il suo buon proposito per impiego tanto necessario e di quanto suo utile comanderà l’istesso Signor Marches, sopra le ducento piastre offertele, oltre all’onere a mie spese, condotta, ricondotta e trattenuta. Trovandosi dunque il negotio avanzato a qusto segno, et io con tanto impegno, supplico umilmente l’Altezza Serenissima Vostra che si degni con l’autorità sua di fare che questa donna non mi manchi per qualsivoglia rispetto, e di farla subito porre in viaggio, avendo fatto dare gli ordini opportuni. Al procaccio staffetta a posta, con mandarle la parte al Signor Residente Vico che la consegni alal detta Signora, cciò la possa venire imparando pr il viaggio. Avviso all’Altezza Serenissima Vostra che questa sarà delle maggiori gratie che io possa ricevere dalla generosa mano di lei, e che pari saranno le mie obbligazioni, con ardentissima brama di poterlo attestar meglio con l’esecutione di comandi benignissimi di Vostra Altezza Serenissima,a cui resto umilmente inchinandomi.

Da Venezia, l’ultimo Ottobre 1649.
Devotissimo Servitore
Abbate Grimani

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