The Journal of Seventeenth-Century Music

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Noel O’Regan, “Asprilio Pacelli, Ludovico da Viadana and the Origins of the Roman Concerto Ecclesiastico,” Journal of Seventeenth-Century Music 6, no. 1 (2000): par. 4.3, https://sscm-jscm.org/v6/no1/oregan.html.

Volume 6 (2000) No. 1

Marco da Gagliano in 1608: Choices, Decisions, and Consequences

Edmond Strainchamps

Appendix

In this appendix appear transcriptions of all the documents translated and/or referred to in the text. In all of these the original spelling has been preserved, though abbreviations are often expanded. For the sake of consistency, punctuation and capitalization have been occasionally altered, and the documents have often been reformated. In all other regards, the transcriptions are as faithful to the originals as is possible.

Document No. 1: October 21, 1608 (Mantua, Archivio di Stato [hereafter MAS], Archivio Gonzaga [hereafter A.G.], Autografi 6, f. 25r/v)

Document No. 2: October 21, 1608 (MAS, A. G., Autografi 8, ff. 187r/v, 187bis)

Document No. 3: October 24, 1608 (Florence, Archivio di Stato [hereafter FAS], Mediceo del Principato [hereafter Mediceo] 3784, f. 620)

Document No. 4: December 16, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, ff. 28r/v, 29)

Document No. 5: November 11, 1608 (MAS, A.G. 1126)

Document No. 6: Novembre 14, 1608 (FAS, Mediceo 3784, f. 611)

Document No. 7: November 19, 1608 (MAS, A.G. 1126)

Document No. 8: November 22, 1608 (Florence, Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, "Suppliche, Rescritti e Ordini del Governo," Serie III.1.7 [anno 1606-1614], c. 48)

Document No. 9: December 1, 1608 (Florence, Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, "Registri di Deliberazioni degli Operai," Serie II.2.16 [anno 1587-1611], c. 140v)

Document No. 10: November 25, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 27)

Document No. 11: December 2, 1608 (FAS, Mediceo 3784, f. 730)

Document No. 12: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 30)

Document No. 13: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 31)

Document No. 14: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 8, f. 191r/v)

Document No 15: January 23, 1610 (Florence, Archivio Arcivescovile, Collationes Gerardini, Filtia prima [1606-1610], ff. 294r/v, 301r/v) [In margin: Institutio Canonicatus Ecclesiae Sancti Laurentii. 23 Januarii 1609.]

Document No. 16: January 26, 1610 (Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, Basilica di San Lorenzo, Archivio Capitolare 2636 [Libro di Partiti F], f. 158)

Document No. 17: January 26, 1610 (FAS, Notarile Moderno 5191 [Milanesi Frosino, 1609-10], ff. 99v-100 [contratto no. 111])


Document No. 1: October 21, 1608 (Mantua, Archivio di Stato [hereafter MAS], Archivio Gonzaga [hereafter A.G.], Autografi 6, f. 25r/v)

Illustrissimo e Reverendissimo Signor mio:

Mando a V. S. Ill.ma una scatola di serri di grogo e una Dafne stampata. Non potetti darli avviso dell'entrata che fece la S.ma Archiduchessa sabato passato, si perché non si sapeva come ancora per non avere auto la sua in tempo di poter rispondere. Scrissi a V. S. Ill.mo dandoli conto come per la morte di messer Luca Bati era vacato la Maestranza della Cappella e il Canonicato di S. Lorenzo, e avendosi a dare tal carico e grado a un musico non mi parendo d'esserne lontano, quando però V. S. Ill.ma si compiacesse ch'io to cerchassi e mi favorissi con sue lettere appresso queste Altezze, per dubbioche non abbia auta tal lettera, con questa ò volsuto replicarli il tutto assicurandola che non farò se non quanto da lei mi verrà accennato; e se bene da molti servitori di V. S. Ill.ma ero consigliato di non tralasciare questa occasione assicurandosi nella buona voluntà che tiene V. S. Ill.ma di beneficarmi e giudicando questa bonissima occasione, non per questo ò volsuto farci cosa alcuna e non farò fin tanto che da V. S. Ill.ma non mi verrà, detto quello che deva fare, del che la supplico con ogni maggiore affetto a fare quanto prima, si perché il negozio non comporta dilazione di tempo, come ancora perché sto con grandissimo travaglio d'animo, e mi è rotto la testa da una infinità di popolo con diversi consigli. Insomma se V. S. Ill.ma si compiacerà e che col suo favore sia di questo carico onorato non per questo mi sarà impedito il servirla, già che oltre alle vacanze che concede il luogo si può pigliare qualche mese dell'anno e spenderlo dove piace e quando che fusse suo gusto lasciarlo; ò preso ardire d'affaticare V. S. Ill.ma e rimettermi in lei in questo negozio assicurato della voluntà che tiene di beneficarmi, e come suo servitore qual le sono e sarò volendo vivere e morire sotto la sua protezzione dalla quale non dubito essere abbandonato, a con ogni humiltà gli fo riverenza pregando il N. S. D. che gli conceda il colmo d'ogni felicità. Di Fiorenza il dì 21 di Ottobre 1608.

D. V. S. Ill.ma e R.ma Humilissimo Servitore

Marco da Gagliano Return to article

Document No. 2: October 21, 1608 (MAS, A. G., Autografi 8, ff. 187r/v, 187bis)

Illustrissimo e Reverendissimo Signore Padron mio Colendissimo:

Sono stato ricerco da parenti e amici di messer Marco di far ufizio con Vostra Signoria Ill.ma perché ella voglia favorirlo appresso il Serenissimo Gran Duca per farli ottenere 1'offizio di Maestro di Cappella del Duomo, vacato per la morte di messer Luca Bati. I1 che ho ricusato di fare, sapendo ch'egli era destinato al servizio di Vostra Signoria Ill.ma, ma non ho già voluto lasciar d'avvisarla come egli facilmente otterrebbe questo grado quando con buona grazia di lei e col mezo delle sue raccomandazioni egli lo chiedesse, acciò che se ella lo volesse favorire e per tal via beneficarlo, sappia che assicuratamente le riuscirà porlo in questo grado. L'offizio, per quanto egli mi dice, è d'utile e di onore, né gli leverebbe il commodo di poter col tempo servir Vostra Signoria Ill.ma sì, per le vacanze come per poter sostituire un sottomaestro. Egli è confuso, come quello che volentieri accetterebbe quest'onore per sodisfare a' suoi che lo desiderono appresso, ma molto più le preme la grazia di lei, senza la quale non fa stima di cosa alcuna. Vostra Signoria Ill.ma lo cacci di questodubbio, perché egli non desidera (e così m'afferma) null'altro più che di sodisfare a lei. Fina a a [sic] qui è stato aspettata Vostra Signoria Ill.ma, ma ormai ognuno è perso di speranza. Io me le ricordo humilissimo servitore e le prego da Dio ogni felicità. Di Firenze, li 21 di Ottobre 1608.

Di Vostra Signoria Ill.ma Humilissimo e dev.mo servitore

Ottavio Rinuccini Return to article

Document No. 3: October 24, 1608 (Florence, Archivio di Stato [hereafter FAS], Mediceo del Principato [hereafter Mediceo] 3784, f. 620)

Serenissimo Signore mio Osservandissimo:

Ama tanto 1'Altezza Vostra le virtù, che favorisce sempre quelli che vi attendono. Però essendo Marco da Gagliano sì eminente nella musica, m'assicuro che ella ne sia per tenere particolare memoria in questa vacanza del luogo di Luca Bati. Lo raccomando adunque con ogni affetto a Vostra Altezza in questa occasione a fin che si degni concedergli il suddetto luogo, secura ch'in questo sogetto sarà bene collocato; oltre ch'io sono per restarne a lei con molto obligo, ricevendo questa demostratione, ch'ella si compiacerà fare ad intercessione mia in persona del Gagliano, a grazia singolare della benignità di Vostra Altezza; alla quale baciando con ogni affetto le mani, prego dal S.re Dio ogni felicità. Da Goito li XXIIII d'Ottobre 1608.

Di Vostra Altezza Aff.mo Nipote e servitore

Il Cardinale Gonzaga Return to article

Document No. 4: December 16, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, ff. 28r/v, 29)

Illustrissimo e Reverendissimo mio Signore:

Subito che fu vacato la Cappella fui trovato da gra[n] numero d'amici quali non solo mi esortavano a chiederla ma si offerivono di operare per 1'interpetrazione, lascierò considerare a V. S. Ill.ma quello che facessino i miei parenti et imparticulare Madre e fratelli nel sentire ch'io non volevo ne potevo chiederla, che in vero avrei volsuto in quel punto più tosto esser morto che vivo, considerando la passione che ne avevano, pur tuttavia per uscir di tanta confusione mi risolvetti a darne conto a V. S. Ill.ma si come feci non volendo ne dovendo fare se non quello che da lei mi fusse accennato, e però la supplicai a voler comandare quello dovessi fare, e tutto fondato sul consiglio di molti et imparticulare di alcuni servitori di V. S. Ill.ma quali mi dicevano che sapendo quanto desiderava il mio bene et essendo il predetto luogho di molta reputazione e utile rispetto al caricho di casa mia, erano sicuri che non solo V. S. Ill.ma si sarebbe compiaciuta ch'io ciò chiedessi ma mi avrebbe favorito; dalla sua risposta mi fu ridotto in memoria che non per altro mi aveva accettato al suo servizio che per beneficarmi e che al presente non poteva mostrarmi maggior segno d'amore che il rimettere in mio albitrio l'appigliarmi a quello che più fusse il comodo mio, al che se avessi fatto quello fusse stato il gusto mio, non è dubbio che non avrei cambiato lo stare apresso V. S. Ill.ma a qual si voglia occasione ancor che grande, ma la mia cattiva sorte m'a legato in maniera che non posso fare quello che vorrei, e perciò pensandovi sopra mi pareva esser sicuro che V. S. Ill.ma non intendeva ne voleva se non il comodo mio, pur tuttavia per non errare la mostrai a molti intendenti gentiluomini et in particulare feci pregare un segretario principale di queste Altezze che ne volessino dare interpetrazione et essendomi confermato da tutti quello che a me pareva mi risolvetti a chiederla et tanto più conosciendo che non mi poteva impedire il servizio sendo con poco obligho a quello si può lasciare; feci presentare il memoriale insieme con la lettera a questa Al.za S.ma dal S.r Ottavio Rinuccini, e questo fu otto giorni dopo ch'io l'ebbi ricevuta; il negozio stette molti giorni dormendo, e perché sapevo che per messer Santi [Orlandi] aveva chiesto in voce l'Ill.mo Cardinal dal Monte e l'Ill.mo Principe Peretti oltre a tanti principali gentiluomini, e subito che fu morto messer Luca avevo qualche sospetto, se bene il negozio mi era accennato facile; perciò conferito il tutto al S.r Ottavio Rinuccini e discorso di molte cose ci venne impe[n]siero che il S.mo S.r Duca suo padre venendo in Fiorenza avrebbe potuto aiutare col suo favore, il che approvato, il S.r Ottavio si offerse di parlarli e suplicare S. A. che volesse aiutare il negozio con lodare 1'opere mie e fatte in Mantova e in Fiorenza che pur ne doveva nella commedia sentire, il tutto fece, ma perché S. A. andò a caccia non seguì tale offizio, parve al S.r Ottavio il ragionarne con I'Ill.mo S.r Carlo Rossi, e avendolo trovato disposto a favorirmi mi disse che facendoli riverenza gli raccomandassi il negozio, il che feci e lo pregai dicendoli che altro non ci era bisogno che il mostrare a queste Al.ze ch'io fussi suggetto buono per tal servizio, mi disse che dovendo il presente giorno essere con Mad.ma S.ma avrebbe fatto il tutto, il che non fece, se bene ò sentito che il giorno che ebbi la grazia facesse tale offizio. Questo è come è seguito il negozio, e quando a V. S. Ill.ma fusse detto in contrario giustificherò il tutto col sangue proprio non potendo pensare contro nessuno et in particulare con V. S. Ill.ma mio Sig.re bugia, il tutto ò scritto perché quando pensavo che V. S. Ill.ma avesse aver gusto di avermi così largamente benificato, che posso con verità dire tutto quello sono, sono per lei, sento in contrario, cosa a me la più avversa che mi potesse avvenire, e credo che sia stato detto quello che non è o almeno fomentata la mente sua contro di me, che sò non manca di quelli che avendo disgusto de favori quali a tutte l'ore ò riceuto da lei, avranno gusto in sentire perturbare la mia servitù, se bene spero in Dio Benedetto a nel prudentissimo suo giudizio e nella purità del fatto che non resterà la mia servitù con machia, la quale se sarà così potrò dire esser felice, pregandola a scusarmi della noia di questa e incolparne la necessità del fatto, con che humilmente li bacio con il core la veste, pregando il N. S. D. che gli conceda ogni maggior felicità. Di Fiorenza il dì 16 di dicembre 1608.

D. V. S. Ill.ma e R.ma Humilmente Servo

Marco da Gagliano Return to article

Document No. 5: November 11, 1608 (MAS, A.G. 1126)

Ill.mo et R.mo Sig.r mio Padron Colen.mo:

Havendo io letta hieri al Gran Duca mio signore la lettera scrittagli da V.S. Ill.ma in raccomandatione di messer Marco da Gagliano, mi disse che ben presto mi comanderebbe quelch'io havessi a risponderle. Et hoggi che passa il corriere da Roma per Milano, volevo supplicar l'Altezza Serenissima della risposta, ma essendo stato ritirato con la Ser.ma Arciduchessa sua nuora et figliuola, et con il S.r Barone d'Ecchemberg che se ne va, io non ho potuto haver tal resolutione, ma la solleciterò. Et a V.S. Ill.ma rammentandomi servitore devotissimo, desidero d'obbedir sempre et le faccio humilissima reverenza. Da Firenze alli XI di Novembre 1608.

Di V.S. Ill.ma et R.ma Humilissimo et devot.mo servitore

Belisario Vinta Return to article

Document No. 6: Novembre 14, 1608 (FAS, Mediceo 3784, f. 611)

Illustrissimo Signore:

Ringratio V. S. dell'aviso datomi della mia lettera scritta a V. Alt. in raccomandatione del Gagliano. Ogni resolutione che sopra ciò pigliarà il Gran Duca, sarà di mia sadisfatione, sapendo ch'il suo perfetto giuditio scerrà il soggetto migliore . . . Di Mantova li 14 di Novembre 1608.

A' commodi di V. S.

Il Cardinale Gonzaga Return to article

Document No. 7: November 19, 1608 (MAS, A.G. 1126)

Ill.mo et Rev.mo Signore mio Padron Colendissimo:

Vedrà Vostra Signoria Ill.ma dall'alligata che il Serenissimo mio Signore, conforme al suo solito desiderio di servirla sempre, 1'ha compiaciuta volentieri in concedere il luogo di Luca Bati a Marco da Gagliano . . . Di Firenze, li 19 di Novembre 1608.

Di Vostra Signoria Ill.ma et Rev.ma Humillissimo et devot.mo servitore

Belisario Vinta Return to article

Document No. 8: November 22, 1608 (Florence, Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, "Suppliche, Rescritti e Ordini del Governo," Serie III.1.7 [anno 1606-1614], c. 48)

Ser.mo Gran Duca:

Marco da Gagliano humilissimo servitore e vassallo di V. A. S. la supplica con ogni humilità, che voglia farli gratia del Maestrato di Cappella vacato per la morte di messerLuca Bati; che di questo e d'ogni altro favore le terrà perpetuo obbligo, pregando Dio per ogni Sua esaltatione.

[in another hand:] Concedesi.

B. Vinta, 22 Nov.re 1608 Return to article

Document No. 9: December 1, 1608 (Florence, Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, "Registri di Deliberazioni degli Operai," Serie II.2.16 [anno 1587-1611], c. 140v)

Adì primo di Xbre 1608.

Anchora avendo visto un'altra supplica di messerMarco da Gagliano che domanda il Maestro della Cappella della Musica in luogo di messer Luca Bati morto, impero stante il suo benigno rescritto in filza 6a n. 48 ordinorno a lor camarlingo che li paghi la sua solita provisione di scudi 2 il mese. Mandates. Return to article

Document No. 10: November 25, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 27)

Ill.mo e Rev.mo Signore:

Per intercessione di V. S. Ill.ma ò auto il luogo di messer Luca Bati, del che non potendo esplicare 1'obligho che li devo tacerò ricordandomeli obligatissimo servitore, con ogni humiltà li bacio con il core la veste pregando il N. S. D. che li conceda il colmo d'ogni felicità, e a me dia forze di poterla servire. Di Fiorenza il dì 25 di Novembre 1605.

Di V. S. Ill.ma e Rev.ma Humilissimo Servo

Marco da Gagliano Return to article

Document No. 11: December 2, 1608 (FAS, Mediceo 3784, f. 730)

Ser.mo S.re mio Oss.mo:

Della magnanimità di Vostra Altezza io ricevo sempre favori; per tali stimo la grazia fatta a Marco da Gagliano a mia intercessione; del che ne resto all'Altezza Vostra con 1'obligo che devo, ringratiandola con ogni affetto et insieme assicurandola ch'io per sadisfare in qualche parte al mio debito, di nessuna altra cosa sarò più studioso che di servirla in ogni tempo et in ogni occasione. Bacio con ogni affetto le mani a Vostra Altezza, pregandole dal S.r Dio continua felicità. Di Mantova li 2 di Dicembre 1608.

Di Vostra Altezza Aff.mo Nipote e Servitore

I1 Cardinale Gonzaga Return to article

Document No. 12: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 30)

Molto Ill.re Signor mio:

Ho ricevuto una sua dalla quale ò inteso con grandissimo disgusto la voluntà dell' Ill.mo S.r Cardinale, e sia sicura V. S. che dal Signore Ottavio Rinuccini non mi è stato mai detto cosa alcuna circa la voluntà di S. S. Ill.ma, che se avessi potuto penetrare essere la sua intenzione, si come mi dice, non ci avrei auto pensamento alcuno, conosciendo (e per esperienza) quanto onore e utile potessi ricevere da questa servitù; ma perché mi trovo agravato di gran famiglia, e conosco quanto utile possa ricevere al presente dalla mia presenza, non avendo preteso che fussi impedito il potere servire S. S. Ill.ma piglia risoluzione di fermarmi in questo servizio per tanto ch'io mi sgravassi di tanto peso assicurato dall' aver sempre conosciuto quanto [S. S. Ill.ma] abbia desiderato il comodo mio. Circa l'avere S. S. Ill.ma fatto reflessione in quanto io pensi aggirarlo non so quello mi dire già che non ò mai auto tal pensiero ne potuto avere, e perché sò come sta la mia co[s]cienza non mi allungherò in g[i]ustificarmi, pregando V. S. a favorirmi appresso S. S. Ill.ma dove conoscie il bisogno, che di tutto gli terrò obligho infinito offerendomeli prontissimo sempre per servirla che altro non desidero e gli bacio la mano pregando il S. D. che gli conceda ogni felicità. Di Fiorenza il dì 30 di Dicembre 1608.

D. V. S. Molto Ill.re Servitore Aff.mo

Marco da Gagliano Return to article

Document No. 13: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 6, f. 31)

Ill.mo e Rev.mo mio Sig.re:

Ho ricevuto una lettera dal Sr Spinello Benci dalla quale ò sentito grandissimo disgusto, poiché vi sono cose che non l'ho mai pensate ne potute pensare, e sia sicura V. S. Ill.ma che dal Sig.re Ottavio [Rinuccini] non mi è stato detto cosa alcuna della sua voluntà, , e perché resti giustificata sono stato a trovarlo, e non solo mi a confermato essere così la verità ma mi a promesso scriverne a V. S. Ill.ma, circa il saperla io, non è dubbio, che ero sicuro che la mia servitù era grata a V. S. Ill.ma, ma la neccessità, et il comodo che può ricevere al presente la mia famiglia dalla presenza mia e il pretendere di poterla servire in ogni maniera, mi fece pigliare questa risoluzione, quando però fui assicurato dalla sua che si compiaceva di tutto quello paressi a me, e stia sicura che se avessi creduto che la voluntà sua fusse in contrario avrei più tosto mangiatomi la lingua che mai parlatoci parola; e poiché conosco ignorantemente aver fatto cosa contro la sua intenzione, la suplico a volermi perdonare e spero che si come da lei o ricevuto tante grazie riceverò ancor questa, sapendo che non risguarda il poco merito altrui ma la generosità dell' animo suo dalla quale non procede se non grazie e favori, e baciandoli con il core la veste prego il S.r Dio che li conceda il colmo d'ogni felicità. Di Fiorenza il dì 30 di Xbre 1608.

D. V. S. Ill.ma e R.ma Humilissimo Servo

Marco da Gagliano Return to article

Document No. 14: December 30, 1608 (MAS, A.G., Autografi 8, f. 191r/v)

Molt'Illustre Signor mio Osservandissimo:

Messer Marco da Gagliano mi dice che Vostra Signoria le scrive che egli aveva inteso da me 1'animo dell' Ill.mo Signor Cardinale intorno al negozio del maestrato di cappella. Prego Vostra Signoria a far sì che egli rimanga giustificato che in parlando con messer Marco, io non ho mai spacciato il nome di sua Signoria Ill.ma, cosa che non avreimai fatto senza espressa commessione. Posso ben dirli che, ancora che forzatissimo da parenti e amici, egli non volse mai chiederlo né far diligenza alcuna se non doppo la licenza e lettera di favore ricevuta da Sua Signoria Ill.ma. Ho voluto scrivere questo a Vostra Signoria perché la possa render giustificato messer Marco appresso l'Ill.mo Signor Cardinale e proccurargli la buona grazia sua come egli ha sempre hauto per il passato, assicurandola ch'ella favorirà un buon servitore del Signor Cardinale e farà ufizio degno della sua cortesia, et io in particolare gl[i]e ne reserterò con obbligo. E ricordandome di quore servitore, le bacio le mani. Di Firenze, a' 30 di Dicembre 1608.

Di Vostra Signoria molto Illustre servitore affezionatissimo

Ottavio Rinuccini Return to article

Document No 15: January 23, 1610 (Florence, Archivio Arcivescovile, Collationes Gerardini, Filtia prima [1606-1610], ff. 294r/v, 301r/v) [In margin: Institutio Canonicatus Ecclesiae Sancti Laurentii. 23 Januarii 1609.]

Petrus Nicolinus Juris Canonici (doctor) et Canonicus Florentinus atque Protonotarius Apostolicus Ill.mi et Rev.mi Patris et Domini Domini Alexandri Martii-Medices Dei Sanctaeque sedis Apostolicae gratia Florentini Archiepiscopi Vicarius et locum tenens in spiritualibus atque temporalibus generalis, Dilecto Nobis in Christo Domino Marco Zenobii de Gagliano clerico florentino, salutem in eo qui nostrum et omnium vera salus. Vitae ac morum honestas apud nos fidedigno commendaris testimonio, nos inducunt quod ad gratiam tibi reddamur liberales. Cum itaque Canonicatus et Prebenda quos obtinebat in insigni Collegiata ecclesia S. Laurentii Civitatis istius Dominus Angelus Bizellius, per obitum ipsius novissimi possessoris illorum extra Romanam Curiam mense decembris proxime praeterito vita functi vacaverint atque vacent in presentia; Tuque sis in eorum Canonicus electus primo, nominatusque a Serenissimo Cosmo, nec non Illustrissimis et Excellentissimis Dominis Francisco Carolo et Laurentio quondam Serenissimi Ferdinandi Medices eorumdem Canonicatus atque Prebendae in totum ex fundatione, donationeque patronis publicis desuper instrumentis rogatis manu Domini Panfili Petri de Guerrinis, Iuris Utriusque doctoris pistoriensis, notarii florentini, sub diebus 16 et 17 instantis mensis, deinde vero coram nobis a Clarissimo Domino Raphaele Medices equite Divi Stephani, procuratore ad haec in specie deputato legitime praesentatus et insimul quoque petitum extiterint quod Te de dictis Canonicatu cum prebenda atque iuribuset pertinentiis eorum universis instituenemus. Nos enim volentes te, quem ad eosdem Canonicatum atque Prebendam obtinendos idoneum esse comperimus, favore prosequi gratioso. Visis in primis electione, nominatione, presentatione supradictis, edicto dicto volentibus contradicere ad tertiam diem a nobis in gratia decreto, affixionis illius relatione, accusatione, contumacia nec non productione iurium, in quo clare constare vidimus de iurepatronatu premisso, visisque videndis atque consideratis considerandis, pronunciamus et declaramus electionem nominationem atque presentationem predictas fuisse et esse canonicas atque pro parte verorum patronorum factas et suos debuisse debereque sortiri effectus, illas ergo approbamus et confirmamus, atque te Dominum Marcum in illorum Canonicum ordinaria nos instituimus auctoritate vigore nostri Vicariatus officii, potestatis atque mandati, nobis ab Ill.mo Domino iamdicto quomodolibet concessi traditique nec non eos cum iuribus atque pertinentiis illorum universis tibi contituto in XXVIII aetatis anno conferimus et assignamus ac te propterea coram nobis existentem in corporalem possessionem seu quasi, dictos Canonicatum et Prebendam, anuli aurei tuo digito immissione, biretique supra tuum caput impositionem simul inducimus ac stallum assignamus in choro tibi, locumque pariter in Ecclesiae praemissae Capitulo. Recepto nihilominus [a symbol refers to the margin of the following page where one reads: ac stallum assignent in choro tibi et locum in ecclesia praemissa Capitulo] ad professionem fidei, iuxta formam bullae Felicis Recordationis Pauli pape IIII.

Quocirca Reverendis Dominis Priori, Canonicis et Capitulo dictae Collegiatae S. Laurentii, nec non etiam universis et singulis aliis personis ecclesiasticis notariisque ac tabellionibus publicis in Civitate ac Diocesi Florentina et aliter ubivult constitutis, et subditis nostris, auctoritate qua supra, tenore litterarum istarum committimus et damus in mandatis respective quatenus ipsis vel etiam aliquis eorum qui super hoc fuerit requisitus, ad ecclesiam premissam audeant vel audeat ac te vel procuratorem tuum in corporalem realem et actualem possessionem Canonicatus ac Prebendae iurium honorum, nec non pertinentium eorum universorum predictorum, ponant, immittant et inducant, inductumque defendant, amoto exinde quolibet illicito detentore, quem nos etiam amovemus tibique vel procuratori tuo de suprascriptorum Canonicatus atue Prebendae fructibus raditibus proventibus iuribus et obventionibus universis respondeant et faciant ab aliis, quantum in eis fuerit, plenarie responderi, contradictores auctoritate nostra censuris compescentes. In quorum omnium et singulorum fidem atque testimonium premissorum has litteras manu nostra firmatas fieri et ab infrascripto Cancellario signari sigillique dicti Domini Ill.mi iussimus appensione muniri.

Datum in Archiepiscopali Palatio Florentino, sub anno Incarnationis Dominicae Millesimo Sexcentesimo nono, inditione VIII, die vero XXIII Januarii Pontificatus Sanctissimi in Christo Patris et Domini Domini Pauli divina providentia papae. Quinti anno quinto, et Serenissimo Cosmo Secundo Magno Etruriae Duce Dominante, presentibus ibidem presbitero Petro Francisco Guccio, nec non Clemente Pierozio familiari famuloque respective nostris, testibus ad haec vocatis habitis et rogatis a te praestito iuramento in manibus nostril ad Evangelia Sancta Dei quod Sanctae Romanae Ecclesiae nec non Archiepiscopo Florentino existenti pro tempore obediens eris atque fidelis dictisque [in margin: Canonicatui cum Prebenda et] collatae et alia tam in spiritualibus quam in temporalibus et in divinis laudabiliter deservies iuxta formam et dispositionem Constitutionum dictae Collegiatae, iuraque nec non libertates eorumdem manutenebis, atque pro posse defendes et de his quae pertinent ad eos vel pertinere poterunt in posterum nihil alienabis, sed alienata si qua fuerint ad ius et proprietatem eorum reduces et reduci procurabis bona fide, nec non inventarium bonorum omnium immobilium atque stabilium dictis Canonicatus et Prebendae conficies et ad Curiam nostram in manibus infrascripti Cancellarii trasmittes intra duos menses proxime futuros et quod in praemissis non intervenit dolus, fraus, simonia labes aut aliqua illicita pactio sive corruptela; emissa quoque . . .

GERARDUS GERARDINI PISTORIENSIS ARCHIEPISCOPALIS CURIA FLORENTINA CAUSARUM BENEFICIALIUM CANCELLARIO MANDATO SUBSCRIPSI Return to article

Document No. 16: January 26, 1610 (Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, Basilica di San Lorenzo, Archivio Capitolare 2636 [Libro di Partiti F], f. 158)

Addì 26 detto [Genno 1609/10]:

Congregato il Capitolo nella solita residenza in numero sufficiente si dette il possesso del Canonicato di Casa Medici vacato per la morte di messer Angolo Bizzelli a messer Marco di Zanobi da Gagliano, et fu vinto con tutte fave nere. Rogato messer Frosino detto dì. Return to article

Document No. 17: January 26, 1610 (FAS, Notarile Moderno 5191 [Milanesi Frosino, 1609-10], ff. 99v-100 [contratto no. 111])

[In margin: Possessio canonicatus.]

In Dei nomine amen. Anno dominicae incarnationis millesimo sexcentesimo nono, indictione octava, die vero vigesima sexta mensis Ianuarii, Paulo Quinto Summo Pontifice et Ser.mo domino Cosmo Medices magno Etruriae Duce quarto dominante .

Coram admodum rev.dis dominis Priore et Canonicis insignis et collegiatae ecclesiae S. Laurentii de Florentia in eorum solito Capitulo more solito capitulariter coadunatis, ac in mei notarii publici testiumque infrascriptorum presentia personaliter constitutus rev.dus dominus Marcus Zenobii de Gagliano, clericus florentinus, cui nuper provisum fuit de canonicatu et prebenda vacante per obitum quondam rev.di domini Angeli de Bizzellis, in dicta insigni et collegiata ecclesia S. Laurentii ultimi dicti canonicatus et prebendae possessoris, prout per litteras institutionis emanatas ab admodum illustri ac rev.mo domino Vicario generali florentino sub datum Florentiae in archiepiscopali palatio, sub anno incarnationis dominicae 1609, indictione octava, sub die 23 presentis mensis Ianuarii, manu dicti rev.mi domini Vicarii et ser Gherardi de Gherardinis, causarum beneficialium curiae archiepiscopalis florentinae cancellarii subscriptas, vigore dictarum litterarum et licentiae admodum illustris et clar.mi domini Nicolai del'Antella senatoris florentini, prelibati Ser.mi magni Ducis nostri auditoris ipsius propria manu subscriptae, et manu domini Marii de Nobilibus scribani in officio dominorum Capitaneorum Partis civitatis Florentiae, et domini Ioseph de Barnis cancellarii, sub datum Florentiae hac praesenti suprascripta die, in Canonicum dictae insignis et collegiatae ecclesiae S. Laurentii recipi et acceptari per dictos admodum rev.dos dominos Priorem et Canonicos eiusdem S. Laurentii, sibique stallum in coro et locum in Capitulo assignari, et ad possessionem dicti canonicatus et prebendae iuriumque et pertinentiarum eius iuxta formam literarum praedictarum iure solito associari cum omni debita instantia petiit, offerens se paratum de observandis constitutionibus dicti rev.di Capituli praestare solitum et consuetum iuramentum et alia facere et observare ad quae tenetur iuxta formam dictarum constitutionum. Qui quidem admodum rev.di domini Prior et Canonici dictae insignis et collegiatae ecclesiae S. Laurentii iamdicti et infrascripti et ut supra capitulariter coadunati, visis literis institutionis praedictae licentiaque praenarrata, earumdem vigore et iuxta illorum vim continentiam et tenorem, dictum rev.dum dominum Marcum de Gagliano in Canonicum dictae insignis et collegiatae ecclesiae S. Laurentii et in fratrem dicti reverendi Capituli benigne receperunt et acceptaverunt, imposueruntque admodum rev.dis dominis Francisco de Pretellis et domino Alexandro de Carpantis Canonicis tunc in dicto Capitulo existentibus, quatenus praenominatum dominum Marcum de Gagliano una cum me notario ac testibus infrascriptis accedere vellet in, et ad possessionem dicti canonicatus et prebendae praefatorum, iuxta morem in similibus consuetum. Quapropter ego Eufrosinus de Milanesiis a Vulparia, civis et notarius florentinus dictique reverendi Capituli S. Laurentii cancellarius, prenominatum rev.dum dominum Marcum de Gagliano cum predictis rev.dis domino Francisco de Pretellis et domino Alexandro de Carpantis associatum per accessum ad dictam ecclesiam S. Laurentii et illius ingressum et ad chorum eiusdem a latere sinistro, ibique eundo sedendo manendo et ambulando et alia tam de iure quam de consuetudine faciendo in vim literarum predictarum, in realem corporalem et actualem possessionem dictorum canonicatus et prebendae iuriumque et pertinentiarum eius nemine contradicente, per omnes actus solitos et consuetos Dei nomine posui et induxi. Et deinde incontinenti post premissa reversus infrascriptus dominus Marcus de Gagliano ad Capitulum sic ut supra associatus, una cum me notario ac testibus infrascriptis et coram dictis admodum rev.dis dominis Priore et Canonicis sic ut supra capitulariter congregatis, genuflexus, in manibus dicti et infrascripti rev.di domini Venturae de Venturis Prioris, tactis scripturis sacrosanctis ad sancta Dei Evangelia ponens ambas manus super librum constitutionum dicti rev.di Capituli, observantiam earumdem iuravit et solitum et consuetum iuramentum prestitit, datoque omnibus et singulis dominis Priori et Canonicis infrascriptis osculo pacis, fuit eidem a latere sinistro in dicto Capitulo locus assignatus. Qui quidem dominus Marcus de Gagliano possessionem predictam apprehendendo, protestatus fuit se illam non solum corpore sed et animo possidere velle. Super quibus rogavit etc.

Nomina vero dictorum rev.dorum dominorum Prioris et Canonicorum qui interfuerunt sunt ista videlicet: dictus admodum rev.dus dominos Ventura de Venturis Prior, dominus Thommas Sacchettinus, dominus Cesar de Leonidis, dominos Petrus Mannuccius, dominus Nicolaus Brunettus, dominos Franciscus de Pretellis, dominus Filippus Fontanus, dominus Antonius Zucchettus, dominus Alexander de Carpantis et dominus Ioannes Baptista Seriacobus.

Actum Florentiae in locis suprascriptis, presentibus ibidem venerabili ser Petro Laurentii de Venturis ab Impruneta, clerico in sacrario dictae ecclesiae, et Niccolao Petri de Bartolinis a Paccialla musico, testibus etc. Return to article

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