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Volume 8 (2002) No. 1

Jeffrey Kurtzman and Linda Maria Koldau

Trombe, Trombe d'argento, Trombe squarciate, Tromboni, and Pifferi in Venetian Processions and Ceremonies of the Sixteenth and Seventeenth Centuries

Document 25: Procession in celebration of peace treaty between kings of Spain and France. From Francesco Sansovino, Venetia, città nobilissima et singolare, descritta in XIIII. Libri . . . nella quale si contengono tutte le guerre passate, con l'attioni illustri di molti senatori, le vite de i principi, & gli scrittori Veneti del tempo loro, le chiese, fabriche, edifici, & palazzi publichi, & privati, le leggi, gli ordini, & gli usi antichi, & moderni, con altre cose appresso notabili, & degne di memoria; con aggiunta di tutte le cose notabili della stessa città, fatte, & occorse dall'Anno 1580, fino al presente 1663 da D. Giustiniano Martinioni . . . In Venetia, appresso Steffano Curti, MDCLXIII. (reprint ed., Venice: Filippi Editore, 1968), 432–38.

Ma non tacerò anco di raccontare quai segni di allegrezza mostrarono questi Signori quando si hebbe certa nuova della felicissima pace seguita tra Henrico Quarto Rè di Francia, & Filippo II. Rè di Spagna l'anno 1598. imperoche havuta questa nuova, tosto il Prencipe, con la Signoria diede ordine tra le altre cose, che fosse fatta una solennissima processione per render gratie a Dio, che s'habbia degnato di far, che questi due così gran Regi della Christianità potentissimi difensori della sua Santa Fede, insieme si pacificassero.

Fù adunque ordinata simile processione per il giorno di Sant'Anna, Madre di Maria Vergine Santissima, che viene a 26. di Luglio.  Nel qual giorno disceso in Chiesa il Prencipe con la Signoria, & udita Messa, che fu solennemente & molto per tempo cantata; poi che si finì alle 11. hore,1 si diede principio all'ammiranda processione nel modo quì sotto descritto.  Era già stato dato ordine quale delle sei sehole [recte, schole] Grandi dovesse esser la prima, quale la seconda, & quale la terza, e così di mano in mano: e però comparendo prima la Schola della Misericordia co i soliti doppieri d'argento, e di legno dorati innanti, si vidde dopò quelli un solaro, portato da diversi huomini, che havea di sopra una Donna viva, in habito significante la Madre di Misericordia, che con l'ampio suo manto copriva figliuoli, & figliuole; & dietro à questo seguivano tre altri solari, carichi di nobilissme argentarie in varie forme: ne veniva dopò un'altro, nel quale vedevasi un'huomo con bellissimi habiti all'antica significante Mosè, che da un Monte, ivi fabricato, faceva con la sua Verga scaturir dalla pietra viva acqua, con la quale cavò la sete al popolo d'Israel: questo era seguito da tre altri carichi d'argenti; & poi ne venne uno, dov'era una bellissima donna viva, riccamente ornata, che tenendo nelle mani una nuda spada, & bilancie, significava la Giustitia con le proprie insegne; poscia venivano tre altri parimente carichi d'argenti; e dietro uno con un'altra bellissima donna, mirabilmente adornato, con motto, che diceva

          Mulier Amicta Sole;

E con un drago finto, che significava Antichristo, predetto, & figurato nell'Apocalisse da San Giovanni Evangelista; dietro alle quali erano portati tre altri d'argenti; e poi seguiva uno con un Padre Eterno in una Nuvola, al qual facevano oratione molti, tutti inginocchiati, tutti vivi, & riccamente ornati.  Questo era seguito da tre altri pur d'argenti ripieni, & ad essi ne seguiva uno con una bellissima donna, figurata per la Pace, accompagnata sopra il solaro istesso da un maraviglioso, & nobilissimo concerto di liuti, che eccellentissimamente suonavano, & davano a tutti contento.  Ne veniva dietro à quello un'altro con una artificiosa Fonte, portatile, la qual era situata in un monte, tutto composto di argentarie di molto valore, seguito da tutti li fratelli della Schola, i quali oltre le candele grosse di cera, che tenivano in mano, haveano anco in segno di letitia di questa Pace, & del nome della lor Schola una rama d'olivo per cadauno, che rendeva a'riguardanti una bellissima vista.

Dietro a questa Schola, comparve quella di San Marco, portante come la prima li suoi doppieri d'argento, & dorati con l'insegne di essa; & dopò venne un solaro, nel qual era figurato una bruttissima stanza della Invidia; nella qual vi era una donna viva, figurata per l'istesa Invidia, di quella bruttissima, & attenuata faccia, che da dotti si dipinge: poi vi era un solaro di argenti, & immediate dietro veniva un'altra con una Chiesa, & una gran palla, figurata per il Mondo, à cui seguendo il solaro di argenti, n'era portato uno con alcune bellissime dongelle vive: l'una era figurata per la Pace, le altre destinate al suo servitio: dietro vi era il solaro d'argenti; & lo seguiva l'altro con due donzelle bellissime vive, l'una figurata per la Giustitia con la sua spada, & bilancie, l'altra per la Pace con le sue insegne; le quali due si baciavano: con un motto di lettere sotto a' piedi loro, che diceva:

           Iustitia, & Pax osculatæ sunt:

Et dietro poi era un'altro d'argenti: poscia seguiva un'altro con una bella donna, figurata per la Fede, con le sue insegne, che tal la dimostravano; & era questo seguito da un'altro d'argenti, & esso da quello, nel quale era San Marco con la Chiesa, cioè due figure, che ragionavano insieme; poi seguiva uno di argentarie, & in fine molti altri con reliquie di Santi, col suo guardiano, & capi, & con la sua compagnia di Fratelli di schola, con molte belle argentarie, accommodate in guisa di tante piramidi, & con le sue candele in mano in molto numero.

La terza schola fu quella di Santa Maria della Charità, con molti doppieri d'argento in più numero dell'altre, & di legno dorati, con le sue solite insegne.  Questa portava otto solari di santissime reliquie nobilissime, tra quali vi era del vero legno della Santissima Croce di Christo, tre spine della sua corona, che portò al tempo dell'asprissima sua passione; un pezzo della vera colonna, dove da gli Hebrei fu battuto; Un pezzo della vera sua Santissima Veste inconsutile, e molti ossi di Santi martiri, & non martiri, & tra un solaro, & l'altro di questi erano sei grossissime torcie accese; poi veniva un solaro con una bellissima Donna, attorniata da molti figliuolini bellissimi, de' quali n'haveva anco in braccio, ch'era figurata per la Carità, riccamente ornata: Seguiva poscia uno con un Sansone vivo, che tenea la mascella dell'asino in mano, & di sotto a' suoi piedi havea molti Filistei uccisi: lo seguiva un'altro con la bellissima Regina Saba, che visitava il Rè Salomone, figure vive, à maraviglia ornate di habiti ricchissimi; & dietro veniva quello, sopra il quale vi era una ammiranda donna di bellezza, figurata per la famosa, & bella Iudith, che haveva la scimitarra nuda in mano sanguinata, & haveva tagliata la testa ad Oloferne, & vi era con mirabil industria, & artificio fabricato il letto, dove dormiva esso Oloferne, nel quale vi era un'huomo, che pareva senza il capo, con molto sangue sparso in terra, & sopra i lenzuoli, & la sua testa era in un bacino, il qual'era d'un'huomo vivo, ma con tal maraviglioso artificio coperto il corpo, che non si vedea altro, che il capo, che parea del decapitato Oloferne nel bacino, quale era diviso in due parti, per pigliar in mezo il capo del vivo, che à punto pareva il morto, cosa, che faceva stupir ogni uno di tanto artificio.

Dopò veniva un solaro con un figliuol vivo, significato per San Vettore, tormentato sopra una grande Ruota in presentia d'un giudice, & satelliti, tutte persone vive, ivi benissimo situate, & con habiti conformi allo stato, & grado, che si vuol significar di cadaun di loro; & dietro seguiva il solaro, che portava prima Mosè con molto popolo Hebreo, nel luogo, che dice la scrittura, ad aquam contradictionis; accompagnato dalle tre Virtù Theologiche, & dalle quattro Cardinali, tutte figure vive ornatissime, & dietro a questo seguiva una Nave, tutta formata di ricchissimi argenti, & parte dorati, nella quale v'era la Santa Chiesa, e molte donzelle di Martirio di sette fratelli.  Questo era seguito da uno elefante, a maraviglia fabricato, che haveva sopra il dorso un gran castello con un motto dentro.  Venivano dopò molti altri solari, & piramidi d'argentarie, & il Guardian Maggiore, e capi della Schola col resto delli fratelli di quella in gran numero, con le sue candele in mano accese.

La quarta schola fu di San Theodoro Martire, adornata di molti doppieri d'argento, & di legno dorati, come con le sue insegne similmente dorate, & dopò seguivano due Reliquiarij bellissimi, circondati da molti lumi, a' quali seguiva il solaro con San Theodoro armato d'arme bianche, d'argento con un serpente finto, e quattro putti; dopò veniva uno d'argentaria ricchissimo; & dietro un'altro con una bellissima donna viva, con habiti, & armi in monte sotto à i piedi, significante la Pace; poi un'altro con infinite catene d'oro di grandissimo prezzo; & quello à dietro rappresentava la Temperantia viva, & bellissima con habiti ricchissimi; dapoi succedeva un'altro con molte santissime reliquie di Santi, tutto addobbato di catene d'oro di grandissima valuta; dietro al quale si vidde venir un'altro con una bellissima Vergine, viva, intitolata per Venetia, accompagnata dall'alicorno, & elefante finti; ma vestita riccamente con gioie, perle, & ori in qnantità [recte, quantità].

Veniva poscia dietro ad essa un'altro parimente d'argentarie carico; & poi un'altro con un'altare, & con Santa Maria Maddalena viva, adornato di molte reliquie; & dietro un'altro bellissimo ripieno di argenti; à cui seguiva quello dell'Abondanza, ch'era una bellissima giovane, sedente sopra una Sede ricchissima, attorniata da molti frutti, spiche di formento, & altro, che così si faceva conoscer per tale: poi seguivano uno di argentarie, & immediate era portato dietro un'altro, che teneva quattro bellissime giovani, ricchissimamente ornate, significanti le quattro Virtù Theologiche, & seguendo un'altro solaro d'argenti, venne quello, dove sedeva Iddio Padre Eterno, & stava sopra la palla del Mondo, & à i piedi di quella erano cinque valenti Musici, che cantavano con somma melodia, ringratiando sua Divina Maestà della Pace, data à questi due Rè: poi veniva un solaro tutto dorato con una figura alta d'argento di San Teodoro, à cui seguivano il Guardian Maggiore, & Capi della Schola, col resto de' suoi fratelli con le candele accese in mano, come l'altre.

La quinta Scola fu quella di San Rocho, con li suoi doppieri d'argento, & dorati, con l'insegne come l'altre: poi n'era portato dietro un solaro d'argenti, & di oro ricchissimo; poi seguiva un'altro sopra il quale vi era il Papa vivo in habito Papale con la sua Mitra belissima [sic] in testa, il quale teneva, stando in una Sede ben addobbata di seta, & oro, le mani giunte, ringratiando Iddio, che l'haveva essaudito di questa santa Pace tra essi due potentissimi Rè di Francia, & Spagna, quali avanti sua Santità inginocchiati, erano figurati da due giovani con le corone regali in testa, & armati d'arme bianche, & havendo un mondo in mezo, si abbracciavano, come fatti amici; seguiva un gran solaro di argentarie, & immediate era portato sopra un'altro un giovane bellissimo, che haveva un piè sopra il Mondo, & l'altro, come in aria, & non cadeva, riccamente vestito, & suonava una tromba squarciata da guerra eccellentissimamente, intitolato per la Fama, che andava per tutto il Mondo: Veniva seguendo un solaro di argenti, e poi quello, dove sedeva una giovane bellissima sopra un toro finto di legno, ma coperta d'una pelle taurina con le corna tratte dal vivo, & haveva sopra a' piedi un moto, che diceva:

          Exultat Europa:

Dietro alquale caminava uno di argenti, & poi il solaro dell'Asia, che era una donna sopra un Camello finto al naturale con moto, che diceva:

           Asia pavet;

Poi veniva un'altro d'argenti; & seguiva quello dell'Africa, che era una donna nera sopra un Cocodrillo sedente, vestita al modo, che tal figura è rappresentata dal pennello de' Pittori de' nostri tempi, con un moto sotto, che diceva:

           Africa sperat;

Et poi un'altro d'argenti; qual era seguito da quello, dov'era un Demonio, uscito da una grande caverna, con molti serpi in testa, & nelle mani, il qual si lagnava, e disperava di questa pace.

Veniva poi il solaro dell'Americha, figura di donna viva, sedente sopra uno rivocente, vestita come s'usa in quei paesi, ma riccamente con tal motto;

          Laetatur America;

Dopo veniva un solaro d'argenti, & indi seguiva un'altro d'una bella Pace, che era una giovine bellissima, vestita riccamente in habiti, che tale la significavano, con la favilla di fuoco, che abbruciava l'armi della guerra, e davanti à lei prostrata vi era una figura d'un giovane vivo armato tutto, fuor che la testa, il qual tenea una scimitarra in mano, intitolato per la guerra, & havea la faccia ferita fintamente, & cruentata di sparso sangue.

Seguiva un solaro d'argenti, & poi la Giustitia, che era una bellissima giovine con ricco habito, essa significante, con la spada ignuda in mano, & le bilancie con tal motto:

           Iustitia ultrix;

Un'altro ne seguiva d'argenterie; & poi quello dell'Abondanza, adobbato d'infinita copia di frutti, sopra di cui, era un'altra giovane bellissima, vestita riccamente con un motto, che diceva:

           Annonæ copia;

Un'altro carico d'argenti veniva; Et dietro un'altro d'un giovane, che batteva danari molti con un motto, che diceva:

          Divitiarum affluentia;

Ne veniva poscia portato uno altro con una bellissima giovane intitolata l'Industria, adornata, & cinta da mille belle inventioni di cose, eßa significanti, insieme con una nave al naturale, con un motto, che diceva:

          Industria Fœlix:

Poi un'altro d'argenti, & quello della Allegrezza, che era una bellissima dongella, che sempre rideva, con motto, che diceva:

          Hilaritas publica;

Et fu in questo notato da i riguardanti come cosa allegra, e ridicolosa, che mentre questa giovane voleva esequir l'ordine, datoli da i superiori di rider fintamente, conveniva per forza rider di vivo cuore, invitata à questo da molti, & da infinite donne, che veduta tal figura, & il suo carico, ridevano di gran voglia, in modo che bisognava per forza alla giovane rider molto più di quello, che havria fatto da per se: Seguivano poi quattro Reliquiarij bellissimi accompagnati da lumi, & argenti infiniti.

Finita questa, comparve la sesta schola di San Giovanni Evangelista, con li suoi soliti doppieri d'argento, & innaurati, & con le sue bellissime insegne; & dopò vennero li sette peccati mortali in un solaro, tutte figure vive, con tal motto;

          Ex peccatis;

Un'altro con molti huomini, d'habiti diversi, con tal motto;

          Hominum:

Poi uno con la figura della guerra, piena d'armi, & d'instrumenti da guerra con tal motto;

         Bellum cuius causa:

Un'altro con una figura intitolata per la terra confusa, con mille effetti ingeniosi significanti tal confusione, con motto, che diceva;

          Confusa terra;

Poi un solaro con un Nettuno vivo, sopra un bellissimo carro Marino, tirato da due finti pesci, con tal motto:

          Confusoque mari,

Seguiva poi un'altro con una figura al naturale d'una tremenda morte, con molti huomini morti, & distesi à i suoi piedi, con tal motto:

         Mors triumphat in mundo;

Uno altro solaro, dove un'huomo metteva fuoco in diversi castelli, & terre, ivi figurati con tal motto:

          Ob quod incendium;

Seguiva un'altro con una giovane viva, figurata per la rapina, con molta compagnia d'huomini, con motto:

         Hominumq; rapinas,

N'era portato dietro a questo uno con una palla del Mondo grande, cinta da quattro furie infernali, che havevano serpi in testa, & nelle mani, con motto, che diceva;

          In manibus furiarum cadit:

Gli seguiva quello, dove era una bellissima giovane riccamente vestita con la Croce, & Calice in mano, intitolata per la fede, con tal motto;

          At firma fides:

Un'altro di molti fedeli, che pregavano Christo, con tal motto:

          Et fidelium orationes operantur:

Un'altro, dove si vedeva che Christo mandava un bellissimo Angelo, con tal motto:

          Quod Christus Angelum mittit:

Un'altro con la pace figura viva riccamente vestita, e attorniata da infinite arme bianche in monte tutte confuse, con tal motto:

          Ad reponendam Pacem in universo;

Un'altro con una figura, significante l'Allegrezza con tal motto:

          Ex qua cum gaudio permanebit in terris,

Un'altro con un'altra figura viva di bellissima donna, intitolata la Ricchezza, tutta vestita d'oro, & attorniata da molte ricche cose con tal motto:

          Et divitiæ religiosè, & iustè.

Finito di passar questi venivano quindici solari carichi di varie argentarie nobilissime di grandissimo prezzo; poi due Reliquiarij accompagnati da molti lumi, & seguivano il Guardian Grande, e Capi della schola, con tutti gli altri fratelli, con große candele di cera, accese in mano.

Queste furono le sei schole grandi della Città di Venetia, solite venir alle publiche processioni, & specialmente in tal occasione d'una tanta Pace, & allegrezza universale.  Volle per settima in numero comparire in processione un'altro, che fu quella del Santissimo Rosario posta in Chiesa delli Padri de i Santi Giovan, & Paolo, la qual comparse con tre bellissimi Reliquiarij, attorniata da molti lumi davanti, & da dietro; poi venne un solaro con quattro figliuoli, che cantavano musicalmente in lode della pace; seguì un'altro con l'Imperatore, che haveva à piedi un Moro ucciso da uno, che li stava in pie di innanzi con uno grandissimo spadone, & uno, che pregava Dio, con tal motto:

          Exaudiat te Dominus in die tribulationis:

Un'altro con due Fratini, vestiti uno in habito di San Domenico, l'altro di San Francesco, che si davano la mano, con un motto:

          Stemus simul, quis contradicet nobis?

Un'altro co'l Papa in habito Papale, inginocchiato davanti ad un Crocifißo, tenuto da due Angeli, con li due Rè Franza, & Spagna dietro le spalle, che si davano la mano, con un motto, che diceva;

          Exaudita est oratio tua.

Un'altro, dove era un S. Giacinto vivo, che faceva oratione all'Altare davanti la Regina del Cielo, con un motto detto da lei:

          Gaude fili Iacinte, &c.

Si come è descritto nel suo Altare, vita, & miracoli; Un'altro con le tre individue persone della Santissima Trinità, con una bianchissima colomba, che guardava hora il padre & hora il figliuolo, un'altro con tre giovani, che sonavano uno con spinetta, l'altro con viola da gamba, e l'ultimo con violino i quali facevano una musica eccellentissima in modo di ringratiare Dio di questa Santissima Pace; & dopò seguirono li Padri Dominicani; poi tutti li Padri regolari di tutta la Città secondo li loro ordini, de i quali molti portavano infinite, e belle reliquie in mano, circondate d'oro, & d'argento, vestiti di ricchissimi Piviali, con lumi in mano, & dietro seguì tutto il clero di Venetia, cantando tutti il Te Deum laudamus; innanti l'altar grande, & portando anch'essi molte reliquie, che lunga cosa saria à raccontar tutto.

Dopò il clero si levò il Capitolo de i Canonici di Chiesa, col Prelato loro, detto Primicerio, ornato de i sacri habiti Pontificali, il quale caminava † dietro la miracolosa Imagine di Maria Vergine, dipinta da San Luca, coperta di ricchissima ombrella portata da sei Cavalieri Nobili Veneti, con grandissima riverenza, & divotione.

Et passati tutti questi,  si mosse la Corte del Prencipe, secondo li soliti ordini, & con pompa, & maestà, s'incaminò dietro la persona sua, vestita d'argento, accompagnata dalli soliti Ambasciatori di Prencipi; & seguita da i Procuratori di San Marco, dalla Signoria, e dal Senato, quali fatta l'istessa strada delle schole attorno la Piazza, se ne ritornarono tutti prima in Chiesa di San Marco, poi al Palazzo Ducale; & così si diede fine alla processione.

Le quali cose riuscirono tutte eccellentissimamente, senza confusione, ò strepito alcuno; & fu cosa notabile, che tutti quei fanciulli, & dongelle de i solari, eßequirono à punto gli ordini impostili; facendo tutti quegli atti, & gesti, che rappresentano le figure, & historie, con bellissimo, & facil modo.

Dove di tanto numeroso popolo, che à sì grandissimo, & magnifico spettacolo comparse, non fu per uno, che restasse scontento, ò biasmasse alcuna delle predette cose, ò rappresentationi.

Reference

1. This figure is probably in error, since it would be approximately 7:00 a.m. in modern time.  Venetian time in the late 16th century was calculated on a 24-hour clock from sunset.  On July 26, therefore, noon would have been approximately 16:00 hours and "alle 11. hore", about 7:00 a.m.  More likely is that 11 is a misprint for 17, which would have seen the mass end at 1:00 p.m.  This would be more in keeping with other times given for processions and official ceremonies, which usually began in the early-to-mid afternoon.  See Michael Talbot, "Ore Italiane: The Reckoning of the Time of Day in Pre-Napoleonic Italy," Italian Studies, 40 (1985): 51–62, especially the conversion table on p. 60.

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